Più di 25 milioni di pernottamenti (+15,3% sul 2020) e 12,3 milioni gli arrivi in Italia tra giugno-settembre provenienti da paesi come Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Usa. Oltre la metà degli stranieri, infatti, avrebbe già deciso di andare in vacanza, il 5% optando proprio per l’Italia.

Mare, montagna e città d’arte le mete preferite. Le stime emergono da un’indagine di Demoskopika.

In particolare, a optare per l’offerta ricettiva “tradizionale”, legata al comparto alberghiero ed extra-alberghiero, poco più di 7,2 milioni di turisti con un incremento stimato del 29,2% rispetto allo stesso arco temporale dello scorso anno, cioè giugno-settembre del 2020. Quanto all’identikit del turista straniero che verrà in Italia, secondo l’indagine, si tratta di quadro o impiegato, di età compresa tra i 36 e i 64 anni, con un titolo di studio medio-alto, preferibilmente laureato. Opta per una vacanza preferibilmente di una settimana, in coppia o in famiglia, meglio se al mare nel mese di agosto, non disdegnando anche montagna e città d’arte alla ricerca di un periodo di relax immerso nella natura o alla scoperta del patrimonio culturale del Belpaese. Per il pernottamento oltre la metà predilige “albergo o villaggio turistico” (44%) anche se, un altrettanto rilevante significativo 35,8%, a causa anche dei modificati consumi turistici legati all’emergenza pandemica, va alla ricerca di una “casa presa in affitto” (19,3%) o di “un’abitazione di proprietà della famiglia” (9,2%) o, infine, “ospite di parenti e amici” (7,3%). Per vivere una vacanza sicura, infine, indica due priorità: vigilare sull’osservazione delle norme di distanziamento sociale e green pass.

Massimo Garavaglia giudica “confortanti” i dati dell’indagine di Demoskopika: “Dopo l’annus horribilis del 2020, l’aumento di quasi il 30% degli arrivi stranieri – dice il ministro all’ANSA – è un dato positivo. Va notato, però, che l’incremento del 15% delle presenze denota una contrazione del periodo di vacanza attribuibile alla crisi economica che ha colpito i redditi di tutti i turisti”. Il campione in esame copre il 50% del tradizionale flusso di viaggiatori verso l’Italia (Francia-Germania-Gb-Spagna-Usa). “Ci auguriamo che il rimanente 50% risollevi le percentuali una volta chiarite alcune procedure tecniche per gli arrivi”.